Amianto, il Potenziale Rischio di Esposizione

Amianto, Il potenziale rischio di esposizione deve ancora essere considerato con attenzione poiché ci sono milioni di tonnellate di prodotti a base di amianto negli edifici esistenti in tutta l’UE e in Italia

L’amianto (insieme di diversi minerali appartenenti al gruppo degli ino- e dei fillo-silicati) è un materiale che è stato largamente utilizzato negli scorsi decenni soprattutto come isolante termico, prima che se ne scoprisse la pericolosità per l’uomo.

Rappresenta infatti un rischio significativo per la salute della popolazione esposta ed in particolare degli operatori (idraulici, muratori, elettricisti, ecc.) che lavorano nell’edilizia.

 

Amianto, il potenziale rischio di esposizione

 

Il potenziale rischio di esposizione deve ancora essere considerato con attenzione poiché ci sono milioni di tonnellate di prodotti a base di amianto negli edifici esistenti in tutta l’UE e in Italia qualsiasi edificio costruito prima del 1992 (anno di pubblicazione della norma che vieta produzione, vendita e uso dell’amianto) può contenere amianto.

Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato l’”amianto” come cancerogeno certo per l’uomo (Group 1), indicando inoltre che non esiste un livello di esposizione sicuro alle fibre di amianto e che una esposizione prolungata alle piccole fibre respirabili (<3 μm di spessore, >5 μm di lunghezza, con un rapporto di aspetto 3:1) aumenta notevolmente il rischio di sviluppare malattie (anche oltre 10 anni dopo l’esposizione) come l’ispessimento pleurico, cancro al polmone e mesotelioma pleurico.

Stime recenti dell’ILO (International Labour Organization), rivelano che le malattie correlate all’amianto sono responsabili di 1 cancro professionale su 3 e provocano la morte di 255.000 persone in tutto il mondo ogni anno.

Attualmente la contaminazione da fibre di amianto in aria (ambiente confinato) viene determinata dalla normativa (UNI EN ISO 16000-7:2008).

 

Amianto, il Potenziale Rischio di Esposizione 1

L’amianto viene abitualmente individuato mediante campionamento e successiva analisi (realizzata tramite MOCF: Microscopia Ottica in Contrasto di Fase, oppure microscopia elettronica SEM e TEM oppure ancora con analisi a raggi-X), generando però il problema di dell’avere un risultato medio per un periodo lungo (tipicamente >40 min) senza poter discriminare la variabilità dell’esposizione e quindi del rischio nel tempo. 

Una misura di intervento più efficace consisterebbe nel rilevarne la presenza tramite analizzatore in tempo reale, per permettere di mitigare il rischio di contagio.

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